AIRBNB: COSA GLI ALBERGATORI DOVREBBERO IMPARARE DAL NUOVO FENOMENO DELL'HOSPITALITY
Il fenomeno Airbnb sembra non conoscere crisi, nonostante le proteste da parte soprattutto degli albergatori. Dal lancio della piattaforma nel 2008, più di 115 milioni di viaggiatori hanno soggiornato nei 3 milioni di alloggi disponibili in oltre 191 Paesi nel mondo. L'Italia sembra non smentire questi dati di successo: l’anno scorso nel nostro Paese i 121mila host iscritti alla piattaforma hanno ospitato infatti ben 5,6 milioni di persone.
Ma quali sono i motivi che spingono a prenotare un soggiorno in un Airbnb invece che in un hotel? Sicuramente tra i più importanti c'è la sensazione di vivere un'esperienza "autentica", accolti da una persona che sa far sentire a casa propria, oltre ad avere consigli sulle migliori attività da fare, i ristoranti più particolari, le "chicche" nascoste in ogni città.
Ma non dovrebbe o potrebbe succedere lo stesso in un hotel? Gli albergatori, oltre a condurre la propria "battaglia" (giusta o meno) contro Airbnb, dovrebbero prendere spunto dai motivi del successo della piattaforma per migliorare i servizi offerti ai propri clienti. Atmosfere calde e accoglienti e un concierge preparato e disponibile (non solo a dare una mappa della città, ma a suggerire il modo più autentico per conoscerla), in fondo, sono alla portata di tutti!
Cristina Gavirati