VIAGGIARE PER CIBO: IL TURISMO ENOGRASTRONOMICO IN ITALIA È SEMPRE PIÙ IN CRESCITA
Viaggiare bene significa esplorare nuove realtà, vivere esperienze insolite ma, soprattutto, respirare in prima persona i costumi e l'identità di un territorio. E sicuramente il cibo è la componente essenziale per la buona riuscita di un viaggio, in particolare per noi italiani.
Non è un caso, infatti, che il turismo enogastronomico sia uno dei settori più fiorenti grazie alle numerose offerte di ristoranti, cantine e agriturismi sparsi per l’Italia. Secondo il Rapporto sul Turismo Enogastronomico 2018 presentato dall'Università di Bergamo in collaborazione con la World Food Travel Association, la percentuale di italiani che si muovono sul territorio nazionale alla ricerca di esperienze legate al cibo o al vino è aumentata quasi del 10% nell’ultimo anno (21% del 2016 vs. 30% del 2017). Oltre ai ristoranti, che giocano la parte del leone nel determinare la scelta del viaggio (73%), elementi d'interesse enogastronomico sono anche i mercatini e l'offerta street food. Ottimi risultati anche per il comparto enologico (i tour delle cantine sono in costante crescita) e per la birra artigianale, che ha trovato spazio in tante piccole località della Penisola e oggi viene annoverata tra le attrattive locali di molti pacchetti enogastronomici.

Per quanto riguarda gli italiani all’estero, i grandi classici della tradizione tricolore rimangono sempre in cima alla lista delle preferenze, nonostante la tendenza a sperimentare il cibo locale sia una delle molle che muove la scelta della destinazione. Ma si sa, “come si mangia in Italia non si mangia da nessun’altra parte”.

Francesca Giustiniani