TURISMO DIGITALE E DIGITAL JOURNEY: LE ATTIVITà ESPERIENZIALI PREDOMINANO SULLA DESTINAZIONE
Servizi e attività una volta arrivati a destinazione acquistano sempre più valore nel budget di una vacanza: secondo l’Osservatorio innovazione digitale nel turismo del Politecnico, che ieri mattina a Milano ha sottolineato questo aspetto della sua ricerca, questo valore corrisponderebbe al 26%.
Servizi aggiuntivi, secondo l’Osservatorio milanese, sarebbero non solo attrazioni culturali o sportive, ma anche servizi quali parcheggi e bonus di ‘salta la coda’; le sole assicurazioni, per ora, non sono contemplate dagli studi. Le aziende che operano nel settore del turismo sono chiamate a prestare attenzione agli elementi che arricchiscono il pacchetto di trasporto più alloggio, perché su proprio su di essi si costruisce il rapporto con la clientela. Mediamente su 725 euro di spesa, concordano i co-direttori dell’Osservatorio, Eleonora Lorenzini e Filippo Renga, il 26% è l’incidenza percentuale sul budget vacanzieri, di servizi e attività esperienziali a destinazione.
L’estemporaneità della decisione vince sulla pianificazione: sono proprio le esperienze a determinare la scelta della destinazione, rappresentandone la motivazione preponderante del viaggio. Per citare un esempio, il turista digitale vuole andare alle terme per relax e benessere e di conseguenza cerca l’offerta sulle mete possibili. Il turista digitale non solo acquista online, ma segue un lungo processo di “digital journey”: cerca, s’informa, condivide, mantiene i contatti anche post viaggio, magari compra, ma anche no. Basti pensare che il 31% dei viaggiatoti digitali va in agenzia con l’intento di organizzare la vacanza ma solo il 23% effettivamente la prenota in quel contesto.
Di 58,3 miliardi di euro di valore del mercato dei viaggi in Italia (incoming e outgoing), 14,2 miliardi sono da attribuire proprio all’attività dei turisti digitali, che rappresentano oggi il 98% della popolazione internet del nostro paese.
Giulia Boniello