IL TURISMO IN TEMPO DI CORONAVIRUS, COME REAGIRE.
Dalla metà di febbraio l’Europa è stata funestata dall’epidemia del Coronavirus, dove nei primi tempi sono state attivate delle misure per circoscrivere il pericolo di una epidemia. Oggi purtroppo la situazione si è ulteriormente aggravata in molte aree del Nord Italia e anche in altre nazioni Europee. Va considerato che oltre al Far East da dove è scaturita la prima scintilla oggi sono coinvolti parzialmente altri continenti sino al nord America.

Ovviamente questo ha creato un panico dilagante tra i viaggiatori, sino a far consigliare da parte di alcuni Stati di evitare viaggi, in particolare nelle regioni del nord-Italia quale area più colpita. Si è creata quindi una sensibile debacle nel turismo ed anche in altri settori come i trasporti, l’hotellerie e vari comparti merceologici. Oggi per molte località invernali la situazione si fa preoccupante, sia per le strutture alberghiere ma anche per i servizi.


Su questo tema noi come altre realtà della comunicazione con una expertise nei settori di crisi, siamo stati coinvolti per ricercare formule che arginino le cancellazioni e cerchino di mantenere vivo e “pulito” il brand di località e strutture. Il nostro primo consiglio è quello di reagire, affrontando il tema, non negando eventuali evidenze, ma soprattutto mettendo a disposizione offerte di soggiorno con buone garanzie di sicurezza. La cosa più importante è iniziare a lavorare per la prossima stagione estiva attraverso una comunicazione multi-canale con la partecipazione sinergica dei territori coinvolti. Attendere solo la fine dell’epidemia e/o un intervento economico da parte Paese non risolverà la perdita per medio tempo di clientela turistica soprattutto estera.





Albert Redusa Levy