ESTATE 2020: MENO TURISTI NELLE CITTà D€ARTE ITALIANE MA GRANDE RITORNO DI MARE E MONTAGNA
Quest’estate non c’è alcun dubbio che le prospettive per il turismo nelle città d’arte italiane sono abbastanza difficili. Infatti, nonostante il grande patrimonio artistico e culturale che custodiscono da nord a sud della penisola, l’assenza del turismo internazionale, che solitamente vale più del 50% del totale delle presenze per un totale di 44,3 miliardi di euro, grava pesantemente sull’incoming. Oltre alla diminuzione delle prenotazioni, c’è da considerare la scarsità dei collegamenti aerei e le strutture che a rilento stanno riprendendo (almeno parzialmente) l’attività e che, per la seconda settimana consecutiva, non superano il 40% del totale.


Un barlume di luce per il turismo italiano è sicuramente rappresentato dalle località di mare e di montagna, dove infatti le richieste aumentano ogni giorno e il numero di strutture che stanno riaprendo è maggiore rispetto a quello delle città d’arte anche grazie alla capacità di adattarsi alle nuove regole sulla sicurezza con cui anche il mondo dei viaggi ha dovuto fare i conti per poter ripartire e vivere una fase di rilancio. Preferiti e scelti soprattutto dalle famiglie con bambini, il mare e la montagna, quest’anno rappresentano la colonna portante del turismo italiano grazie soprattutto alla possibilità di trascorrere una vacanza in totale sicurezza e tranquillità: ampi spazi e attività all'aria aperta, al riparo dalla calca estiva.


Un punto in più per la montagna che, secondo l'ultima indagine di Confturismo-Confcommercio, ha saputo conquistare sempre più nuovi estimatori anche nella stagione più calda dell'anno, confermando un 23% (per gli spostamenti relativi ai mesi tra giugno e agosto) degli italiani in partenza che opteranno per le destinazioni montane, contro il 18% dello scorso anno.
Laura Riva