LA STAGIONE ESTIVA DEL TURISTA EUROPEO
Nonostante la variante Omicron e le numerose restrizioni di viaggio abbiano influito negativamente nei mesi scorsi, emergono alcuni segnali di ottimismo per il settore dei viaggi, in particolare per il vecchio continente.
Infatti, in base alla ricerca “Monitoring Sentiment for Domestic and Intra-European Travel-Wave”, condotta dall’European Travel Commission, il sentiment dei viaggiatori per il 2022 è all’insegna della fiducia, evidenziando buone prospettive per la primavera e la stagione estiva. Infatti, l’Europa quest’anno registrerà solo 20% dei viaggi in meno rispetto al periodo pre-Covid.


Gli europei, ad oggi, evitano di fare piani e prenotazioni troppo concrete, per la stagione estiva prediligeranno viaggi più lunghi con maggior capacità di spesa. Infatti, il 36% dei viaggiatori europei, i cosiddetti early bird, prevede di intraprendere le vacanze a maggio o giugno 2022 e il 17% di loro ha già prenotato.
Un altro dato rilevante, emerso dalla ricerca, riguarda i viaggi intraeuropei che rimangono la scelta favorita dal 50% dei viaggiatori del vecchio continente


Rispetto allo scorso anno, aumenta del 38% la preferenza per i viaggi di oltre 10 notti, mentre i viaggiatori che prevedono di spendere più di 2mila euro aumentano del 31%.


Nella stagione estiva 2022, i viaggi leisure rimangono la prima scelta per il 63% degli europei, ma anche i viaggi business mostrano segni di miglioramento per la prima volta dall’autunno 2020. Infatti, in base a quanto emerge dalla ricerca, nei prossimi mesi il 15% degli intervistati prevede di viaggiare per affari o di partecipare a eventi e conferenze. Da non sottovalutare, ovviamente, la crescita del numero di viaggiatori che prevedono di prenotare last minute la propria vacanza, cercando sempre una maggiore flessibilità.


Infine, tra i principali fattori che influiscono sulla pianificazione dei viaggi degli europei di fine inverno e quelli primaverili troviamo sicuramente lo stato di vaccinazione (14%), le politiche di cancellazione flessibili (11%), l’efficacia della gestione del Covid-19 di una destinazione (10%) e le restrizioni completamente revocate (9%).


Marialuisa Scatena