GAMIFICATION PER RIDURRE L€IMPATTO DELLA FILIERA ALIMENTARE
Il settore alimentare e tutte le attività connesse ad agricoltura e allevamento sono responsabili del 28% delle emissioni global di serra: questo significa che si tratta di uno dei settori più impattanti sul nostro pianeta. Cosa possono fare, quindi, le aziende per avere un approccio efficiente e sistematico di fronte a questo problema?
Quantis, per supportare le aziende del food, ha elaborato una ricerca molto interessante (Dig in: un panorama di azioni per i business che intendano coltivare un sistema alimentare sostenibile + resiliente). Secondo la ricerca e come affermato poco fa, il 28% delle emissioni di gas serra arriva da settore agroalimentare: l’agricoltura e tutti i vari componenti che vengono utilizzati per la lavorazione sono le cause principali di emissioni. Solo l’allevamento per la produzione di carne, latticini e uova è responsabile del 14,5% delle emissioni di gas serra, mentre le fasi successive della catena, come per esempio confezionamento, vendita al dettaglio e trasporto, contribuiscono al 5-10% dei gas serra globali, con previsioni di aumento nei prossimi anni.
Oltre ad aver elaborato quest’indagine, Quantis ha fatto appello al mondo della gamification proponendo un gioco, aperto a tutti, che permette di capire gli impatti delle nostre scelte alimentari in termini di emissioni di Co2. Attraverso questo gioco dinamico, interattivo e coinvolgente, l’utente viene invitato a scoprire di più sulle sue scelte: due alimenti vengono messi a paragone e tocca al fruitore scegliere quali di questi due ha meno impatto sull’ambiente. Oltre a migliore le conoscenze dei singoli, il gioco ideato da Quantis è uno strumento molto utile anche le organizzazioni e i team coinvolti in progetti di sostenibilità.
Oltre a questo gioco, la ricerca di Quantis propone interessanti spunti per cercare di limitare le emissioni di gas serra come per esempio adottare un approccio organico e olistico che tocchi tutta la filiera e non solo determinati processi: a volte, infatti, ridurre l’impatto di un aspetto o un procedimento significa aumentarlo in altri ambiti. Ma ogni processo va tenuto sotto controllo sia dalle azienda ma anche dai consumatori, i quali sono i giudici finali di questo grande mondo. E proprio al consumatore bisogna fornire tutti gli strumenti per permettergli di decidere e scegliere sapientemente a fronte di una comunicazione diretta, chiara e trasparente. Altro punto chiave è il packaging, che deve rispondere sia alle necessità di un corretto smaltimento sia ai principi di sostenibilità.
Sostenibilità ambientale e sistema alimentare sono due macro mondi che ormai devono andare di pari passo per rispondere alle numerose esigenze della società dei giorni nostri e dei consumatori finali, sempre più attenti e scrupolosi quando si parla di alimentazione.
Eva Barri