RISTORAZIONE IN CRISI MA RISTORATORI OTTIMISTI
Il mondo del food sta cambiando profondamente, e mentre il 2022 si chiude con il saldo negativo più alto di sempre tra le attività iscritte alla Camera di Commercio e quelle cessate (-17.168), i ristoratori ritengono che questo cambiamento sia in realtà positivo.


Stando ai dati dell’Osservatorio Ristorazione 2023, i numeri sono da record: tra il 2021 e il 2022 un ristorante su 100 ha chiuso i battenti. Ciò si deve principalmente alla mancanza di personale, ai rincari di luce e gas e all’aumento del costo delle materie prime. Questi costi, nell’82% dei casi, si riflettono nei prezzi che il consumatore paga per un pasto al ristorante, l’unica soluzione che hanno trovato i ristoratori per far fronte ai problemi economici.


Tuttavia, il futuro della ristorazione non sembra essere a rischio. I ristoranti che sono sopravvissuti, infatti, dicono di averlo fatto grazie alla loro capacità di adattarsi ai cambiamenti che il mondo del food ha attraversato, in particolare la digitalizzazione: i dati raccolti dall’Osservatorio di RistoratoreTop con la sua web app per la ristorazione Plateform installata su oltre 1300 attività in Italia, mostrano infatti che il 93% dei ristoranti usa software di cassa, il 25% controlla il food cost con appositi programmi, il 19% controlla il magazzino digitalmente, il 18% utilizza autorisponditori, il 14% sistemi informatici per delivery e take away.
Inoltre, gli esperti affermano di vedere il 2022 con ottimismo per gli operatori che hanno resistito negli ultimi anni, perché il settore adesso è caratterizzato da meno concorrenza e più preparazione e predisposizione al cambiamento.


Dunque, la soluzione per resistere nel mondo della ristorazione sembra essere chiara: cavalcare l’onda del cambiamento, adattandosi e trasformandosi continuamente per cogliere con ottimismo le sfide che si presentano.
Simona Schifano