IL CAFFè ITALIANO PUNTA A DIVENTARE PATRIMONIO IMMATERIALE DELL'UMANITà DELL'UNESCO
Così come la pizza e la dieta mediterranea, ora anche il caffè punta a diventare Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’Unesco. La candidatura è stata presentata il 23 marzo al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ed è stata sostenuta anche da Fipe che considera questa opportunità come un’occasione di rilancio preziosa.
La candidatura mira a valorizzare le tradizioni italiane legate a una delle bevande più rinomate in tutto il mondo e che è diventata sinonimo di italianità. Il dossier della candidatura verrà poi esaminato dalla Commissioni Nazionale Italiana per l’Unesco che deciderà in via formale se inviare la candidatura a Parigi ottenendo così l’iscrizione al prestigioso sito Unesco entro il 2022.
Il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli ha dichiarato come questa candidatura nasca da un importante progetto che mira a valorizzare la tazzina di caffè in tutto il Bel Paese. Per l’Italia questa candidatura intende far comprendere le diverse eccellenze italiane e far sì che vengano prese in considerazione anche al di fuori del paese con grande serietà e credibilità.
Non si tratta di una semplice bevanda, ma qualcosa che va a definire il popolo italiano come una grande famiglia che ama riunirsi di fronte a una buona tazza di caffè e che attorno a questa tazzina è nata un’abitudine e un luogo di lavoro, che è il bar italiano.
Dello stesso avviso è Aldo Cursaro, vice presidente di Fipe-Confcommercio, il quale afferma come il caffè espresso italiano sia il simbolo dello stile di vita dell’Italia e della sua comunità, che va a definire lo stile e la filosofia di vita italiana.
Durante la conferenza stampa, le comunità emblematiche di Torino, Milano, Venezia, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Lecce, Pescara, Palermo e Modica hanno sottoscritto la Carta dei Valori del Rito dell’Espresso Italiano, dove vengono indicati i valori del caffè che meritano di essere condivisi con la popolazione mondiale
Stiamo ancora attraversando un momento storico che ha segnato la vita di tutti noi e sentiamo la necessitò di ritrovare convivialità e socialità, due elementi che ci sono fortemente mancati in questi due anni di pandemia. Un semplice momento, come bere il caffè al bar in compagnia di qualcuno, è una delle tante cose che ci sono mancate e un’abitudine che sentiamo essere parte della nostra quotidianità.
Eva Barri